Siamo lieti di pubblicare, con grande piacere, la poesia "Il mio Infinito" che l'alunno del nostro istituto - classe 3H scuola secondaria di primo grado - Cristian Favale ha composto in occasione di un'attività didattica a seguito dello studio di Giacomo Leopardi.
Ringraziamo Cristian per aver regalato una grande emozione a tutti noi... buona lettura!
Il mio Infinito
Quell’albero spoglio anch'esso speciale,
in mezzo ai campi, dal vento cullato non è.
Sotto le montagne è situato, la cui vista ha rovinato?
Di foglie ne è privo, il tronco curvato…
Albero solitario e ben lontano dagli altri
tutti uniformi, tutti perfetti, tutti ideali
ma differente e particolato dalla massa.
Ma una sol parte del mondo con un sinistro silenzio…
il profondo niente ch’arieggia la scena
di un esser vivente ch’il mondo, il sole e l’acqua nutrono.
Il circolar delle stagioni e l’avvenir della vecchiaia
l’han creato e lo stan distruggendo
ma non mostra morte, anziché gioia.
La quiete lo rende beato, l’atmosfera cristallino
rappresenta ciò che c’era, che è e che sarà.
Una misera parte delle colline, ch’a loro volta lo son dell’universo
però in esso è racchiuso tutto e niente,
vita, morte, ciclo del tempo, e natura…
Il pero spoglio è importante,
In Inverno muore, ma in Estate rinasce
portando gli strascichi di ciò che fu;
portando tutte le verità e segreti a sua volta
l’animo rassicura e fa riflettere…
Perchè tra tutti tu mi riempi di emozione?
Mi rendi gaio, mi fai tenerezza e rabbia,
e come le sue foglie d’Autunno
dal vento è bello farsi trasportare.
Cristian Favale